Nel cuore del mediterraneo, il Tavoliere delle Puglie, rappresenta la terra agricola dove il contatto fra natura e cultura si manifesta solenne. La luce imbionda il paesaggio pieno di campi verdeggianti, d’ulivo e di grano. In questo paesaggio, opera la famiglia Petruccelli da ben quattro generazioni. La sfida innovativa dell’impresa agricola chiamata ‘Zilletta di brancia’ è quella di risaltare i prodotti del vecchio mulino a pietra di famiglia. Infatti le tecniche di molitura a pietra permettono di molire i chicchi di grano producendo farine di vario tipo. Leonardo, proprietario dell’azienda, ci spiega che le farine che vengono prodotte, attraverso il processo innovativo, riescono a conseguire un’elevata qualità nutrizionale ed organolettica permettendo, in alcuni casi, il posizionamento in determinati mercati di nicchia. Convertendo poi, i terreni in biologico Leonardo ha iniziato a coltivare grani antichi autoctoni, grazie alle testimonianze dei suoi nonni, come ad esempio il senatore cappelli che viene considerato come il padre del grano duro che si è sviluppato nel nostro territorio secondo la selezione naturale. Quest’anno ha seminato anche la segale jurmana, un cerale antichissimo portato nel sud Italia dai popoli germanici dopo la caduta dell’Impero romano. Dal punto di vista sociale ha inserito la sua azienda nella rete del wwoof, una associazione mondiale di aziende biologiche in cui in cambio di vitto e alloggio vengono volontari da tutto il mondo desiderosi di vivere, condividere e lavorare a contatto con la natura. Dunque l’azienda di Leonardo ha saputo portare alla modernità qualcosa che ormai apparteneva al passato, esaltandone la qualità con grande innovazione.
Zilletta di Brancia è la località dove sorge la masseria, da quattro generazioni la mia famiglia coltiva i terreni in questa zona ai piedi del Gargano. Tutto è partito dalla passione e dall’amore che mi lega a questa terra, coltivata e conquistata con fatica dai miei avi. Da qualche anno sono subentrato io che, dopo essermi laureato in agraria e aver completato i miei studi all’estero, ho deciso di prendere le redini di questa realtà familiare.
La sfida è stato il ripristino del vecchio mulino a pietra di famiglia, nell’antico “granaio d’Italia” non ve ne erano più. Le tecniche di molitura a pietra ci permettono di molire i chicchi di grano producendo farine di vario tipo e di altissima qualità. Ho convertito i terreni attorno alla massaria in biologico vero e ho iniziato a coltivare grani antichi autoctoni, grazie alla testimonianza dei miei nonni che li seminavano molto tempo fa. Così ho iniziato a seminare il Cappelli,la Saragolla antica,il Frassineto,la Rusciola,fino ad arrivare ad averne più di 10 varietà diverse. Molte di queste le ho prodotto io a mano, ritrovando pochi, preziosi e antichi semi. Oltre ai grani coltivo anche il mais Agostinello che era tipico del Gargano per la produzione di semola da polenta.
Dal punto di vista sociale ho inserito la mia azienda nella rete wwoof,una associazione mondiale di aziende biologiche attraverso cui richiamo volontari da tutto il mondo desiderosi di vivere, condividere lavorare a contatto con la natura,in cambio di vitto e alloggio.